Adolescenza

Come parlare di sessualità con i figli adolescenti?

Questo sembra essere un quesito molto presente nella mente dei genitori degli adolescenti. Ci si interroga in particolare sui tempi, sulle modalità e sui contenuti.

A volte la difficoltà e l’imbarazzo che il tema può suscitare porta a delegare tale compito per esempio al contesto scolastico, che solitamente propone interventi di educazione all’affettività e alla sessualità. Questo tipo di interventi può sicuramente rivelarsi un aggancio per poterne parlare anche in famiglia, invitando il genitore a proporsi come figura di riferimento a cui rivolgersi in caso di bisogno ma anche con cui condividere le scoperte relative all’esplorazione di sé, del proprio corpo e delle relazioni.

Le difficoltà nel farlo

In alcuni casi la sessualità è vista come argomento tabù, soprattutto se il genitore stesso ha incontrato difficoltà o chiusure nei confronti di questo tema nel corso della sua adolescenza. L’imbarazzo provato dai genitori può essere legato anche alla difficoltà nel pensare che il/la figlio/a possa essere sessualmente attivə o ci può essere il timore che parlare di sessualità, possa essere visto dai figli come incoraggiamento.

È importante discutere di questi temi in famiglia, sia per abbattere l’idea che non se ne possa parlare e che sia un tabù, sia per poter dare informazioni corrette. Le informazioni potrebbero essere altrimenti cercate in contesti e luoghi portatori di visioni deformate, come per esempio internet e la pornografia, che promuovono la creazione di aspettative poco realistiche. Queste hanno un impatto sui vissuti e sulle percezioni deə figlə: possono generare confusione, spaesamento, senso di inadeguatezza, scarsa autostima e costante confronto con altri.

È importante dunque essere in primis informati e aggiornati, per esempio rispetto ai nuovi metodi contraccettivi, alle malattie sessualmente trasmissibili, ecc.

È opportuno anche riconoscere il limite rispetto alle conoscenze possedute e se non si sa rispondere, non mostrarsi timorosi o manchevoli nel rimandare un confronto o una risposta. Non si è tenuti a sapere tutto ma si può far comprendere che ci sono figure specializzate a cui rivolgersi.

Quando affrontare il discorso?

Un altro aspetto molto spinoso è quello legato alle tempistiche. Molti cercano la risposta universale rispetto a quando sia giusto trattare questo argomento. Dipende molto dalla relazione che si è instaurata e dalla predisposizione alla condivisione sia propria che quella deə figlə. Alcuni figlə dichiarano che vorrebbero fossero i genitori a proporre l’argomento, altri vorrebbero attendere di essere pronti e di scegliere loro stessi quando parlarne. Potrebbe essere d’aiuto far passare comunque il messaggio di un contesto aperto all’ascolto e al confronto, così da permettere l’incontro e la condivisione.

Cosa comunicare?

Rispetto ai contenuti è importante condividere con i/le figlə quali sono le fonti attendibili a cui fare riferimento (libri, siti internet, podcast, pagine Instagram, professionisti), educare al rispetto di sé e dell’altro e ad una relazione basata sul consenso. È importante sottolineare l’importante e il valore del “no”, perché nessunə deve sentirsi obbligato a fare qualcosa contro la sua volontà in qualsiasi relazione, anche in quelle consolidate e stabili. Il consenso è revocabile in qualsiasi momento e non è implicito. Deve essere esplicitato.

Per concludere

Cari genitori, vi invitiamo a informarvi e ad aprire un canale aperto e disponibile con l’adolescente.

Se avete bisogno di un supporto per voi stessə o per comprendere e gestire meglio vostrə figlə adolescente, Mama Chat è qui per questo. Il team di Mama Chat è disponibile per un orientamento gratuito via chat oppure prenotando una seduta di video-terapia a prezzo agevolato.

Dott.ssa Elisa Giustarini, psicologa e psicoterapeuta del team Mama Chat

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