Adolescenza

La preadolescenza, una fase delicata

La preadolescenza è una fase delicata e cruciale per l’individuo ma anche per l’intera famiglia.

Cosa definisce la preadolescenza?

A differenza dell’adolescenza che risulta essere una fase più strutturata, questa è una fase che confonde molto proprio perché caratterizzata da salti in avanti e salti indietro mossi dal preadolescente.
Non a caso è del tutto normale vederli di giorno atteggiarsi da giovani spavaldi e grandi provocatori mentre la sera vederli rannicchiati nel loro letto con il loro peluche che chiedono le coccole della mamma.
La confusione caratteristica di questa fase denominata appunto “terra di mezzo” è percepibile dal preadolescente stesso, che sta cercando di fare ordine e di sperimentarsi in un corpo che muta, ma anche dal genitore, che non sa più come relazionarsi con questo individuo che ha ancora un po’ le sembianze di quel bambino piccino che correva per casa ma che forse è di più.

Quali sono i cambiamenti che vive un preadolescente?

I cambiamenti a cui vanno incontro sono molti:

  • ormoni
  • ondate emotive (a volte veri e propri temporali)
  • menarca
  • cambiamento della voce
  • cambiamenti nel corpo legati ad altezza, peso, forme
  • proliferazione di nuove connessioni tra neuroni

Tutte queste trasformazioni possono suscitare vergogna, paura, imbarazzo, confusione, turbamento e tristezza. Sembra quasi che il corpo tenga il piede sull’acceleratore mentre il pensiero, la capacità critica e quella di elaborazione arranchino poiché ancora troppo indietro.

Quali sono i bisogni di questa fase?

In questa fase nasce anche il bisogno di confini, sia legati alla distanza ricercata dal genitore sia legata alla propria identità in costruzione. Se prima sembravano essere ingaggiati in sport o hobby che destavano grande interesse in famiglia, ora sono alla ricerca di altro. Non sanno neanche loro cosa inizialmente, perché stanno esplorando le loro possibilità. Possibilità non più solo proposte dai genitori ma che sono loro stessi a poter decidere di esplorare.

Quali effetti può produrre nel genitore?

Tutto questo può generare ansia nel genitore che sente progressivamente di perdere il controllo rispetto al compito di fornire protezione al figlio verso il mondo reale e virtuale. Allo stesso tempo è commovente e fonte di soddisfazione vederlo “camminare sulle sue gambe” con l’inizio di una nuova scuola, le amicizie e le prime cotte. 

La fatica del genitore si sente molto soprattutto nel cercare di stare al passo con gli strumenti di comunicazione che i ragazzi usano: strumenti inaugurati in un momento e già cambiati poi nel giro di poco. Questi strumenti se da una parte sono funzionali poiché consentono di rimanere connessi con gli altri, dall’altra creano illusioni rispetto ad attenzioni, popolarità e “like” ricevuti. La nostra cultura oggi si fonde con questa ricerca di apprezzamento come conferma della propria esistenza, alimentando un circolo vizioso legato anche alla possibilità di trovare un soddisfacimento immediato, disimparando l’amore per l’attesa. 

Cosa puoi fare se sei genitore di un preadolescente?

Se sei genitore di un preadolescente:

  • Osserva senza giudicare i continui progressi e regressi
  • Poniti come luogo sicuro in modo da favorire la ricerca identitaria
  • Sii una guida in questo percorso di incertezza
  • Mettiti in ascolto dei suoi bisogni
  • Chiedi aiuto a Mama Chat se ti senti troppo spaesatə e confusə. Scrivici se hai altre domande in chat oppure rivolgiti al servizio di videoterapie online per un percorso di sostegno psicologico a distanza.

D.ssa Elisa Giustarini – Psicologa e Psicoterapeuta del Team di Mama Chat

 

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